Il 9 gennaio del 1950 il sindacato CGIL aveva indetto uno sciopero provinciale per protestare contro il licenziamento di gran parte degli operai delle Fonderie Riunite di Adolfo Orsi. Questo licenziamento di massa doveva permettere l'assunzione di personale che non fosse legato né a sindacati né a partiti politici.
Il giorno prima dello sciopero, arrivarono a Modena circa 1500 poliziotti da altre province emiliano-romagnole e la vox populi narra che molti di loro si andarono ad ubriacare in un locale in via Taglio prima di recarsi al presidio alle Fonderie Riunite. Il fatto è che poliziotti e carabinieri presidiarono massicciamente le Fonderie, appostandosi anche sui tetti della fabbrica armati di mitragliatrici e intervenendo con un mezzo blindato e artiglieria pesante. Il bilancio della giornata fu di 6 morti e 200 feriti, alcuni gravi. Le persone uccise morirono in diversi modi: alcuni colpiti al petto, altri alla nuca, uno linciato in un fosso coi calci dei fucili.

I parenti delle vittime hanno lanciato una petizione per permettere al collettivo di realizzare la stessa opera sul muro dell'acquedotto adiacente, e hanno rilanciato chiedendo all'amministrazione di mettere una targa a memoria dei caduti in piazza grande. Se volete firmarla, la trovate qui. Oggi, 9 gennaio 2025, la targa in Piazza Grande ancora non esiste.
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