sabato 30 novembre 2024

I mercatini di Natale


Potrebbe sembrare un po' presto, ma Parigi ha già iniziato la sua trasformazione per le festività natalizie, con numerosi mercatini di Natale che offrono prodotti artigianali, specialità culinarie e un'atmosfera festosa. Che si voglia fare shopping, degustare specialità o anche soltanto godersi l'atmosfera festosa, ogni mercato ha il suo fascino e permette di trascorrere un momento indimenticabile nel cuore della Ville Lumière. Ecco una breve descrizione dei mercati principali, (ma Parigi ne ospita molti altri):


Mercatino di Natale delle Tuileries

Questo mercato iconico offre chalet in legno, illuminazioni suggestive e una varietà di prodotti artigianali, decorazioni e prelibatezze. Non perdetevi la ruota panoramica per una vista mozzafiato di Parigi.

Date: dal 16 novembre 2024 al 1 gennaio 2025

Luogo: Jardin des Tuileries

Mercatino di Natale della Défense

Uno dei mercati di Natale più grandi della regione, con oltre 300 chalet. Godetevi una variegata selezione di prodotti provenienti da tutto il mondo, dalla gastronomia all'artigianato. È prevista anche l'animazione per i bambini.

Date: dal 14 novembre al 29 dicembre 2024

Luogo: Esplanade de la Défense

Mercatino di Natale di Abbesses (Montmartre)

Questo mercato affascinante, dall'atmosfera più intima, offre creazioni artigianali e delizie culinarie. Godetevi l'atmosfera pittoresca di Montmartre, con spettacoli di strada e concerti.

Date: dal 24 novembre 2024 al 7 gennaio 2025

Luogo: Place des Abbesses

Mercatino di Natale di Saint-Germain-des-Prés

Un mercato chic ed elegante, con prodotti artigianali, gioielli e specialità gastronomiche. L'atmosfera è resa festosa da piccoli concerti di strada

Date: dal 26 novembre 2024 all'1 gennaio 2025

Luogo: Place Saint-Germain-des-Prés

Villaggio di Natale di Notre Dame

Un mercato nel cuore di Parigi dedicato al made in France. Gli stand sono stati selezionati per la qualità dei prodotti proposti. C'è anche qualche stand di ristoratori locali. Assaggiate lo street food tipicamente francese e ammirate le decorazioni particolari.

Date: dal 29 novembre al 25 dicembre 2024

Luogo: Square René Viviani - Quai de Montébello

Mercatino di Natale Alsaziano

Un mercatino in cui trovare prodotti tipici alsaziani, addobbi e idee regalo. Sono previsti anche concerti e piccoli spettacoli.

Date: dal 29 novembre al 15 dicembre 2024

Luogo: Gare de l'Est - lato rue de l'Alsace

Parigi propone anche mercati-evento della durata di un solo weekend, dedicati di solito a un paese o a un'area geografica. Per esempio segnalo il mercato svedese, che finisce oggi alle 17h00 alla chiesa svedese di Parigi al 9, rue Médéric oppure il mercato di natale Afro-caraibico, previsto per il prossimo weekend (7 e 8 dicembre) alla Galerie Joseph, al 116 di rue de Turenne.

Gli orari possono variare a seconda del mercato e talvolta a seconda del meteo. Verifica gli ultimi dettagli su internet prima di spostarti.

giovedì 28 novembre 2024

Luoghi


Le città in cui ho vissuto mi hanno offerto la possibilità di riflettere sullo spazio urbano, in particolar modo quando è stato narrato da scrittori che amo. I romanzi di Daniel Pennac, cui ho dedicato la mia tesi di laurea, hanno costituito il primo stimolo a guardare Parigi con altri occhi. Da questa ricerca è nata una guida letteraria scritta in collaborazione con Anusca Ferrari. La scoperta di una possibile intersezione tra il mondo urbano e quello letterario mi è stata utile per leggere i romanzi come città testuali, e i luoghi reali come punti di partenza per una serie di variazioni letterarie. È stato interessante percorrere all’inverso il cammino del romanziere. Io e Anusca siamo partite dalla narrazione del luogo per arrivare ai luoghi delle narrazioni, in cui si iscrive la traccia di inimmaginabili vicende urbane. Queste sono spesso talmente inverosimili, che quando non sono taciute dai romanzi, vengono considerate frutto della fantasia dell’autore.
In particolare, Belleville. L'altra Parigi di Daniel Pennac propone la ricerca di alcuni personaggi in una Parigi alternativa agli itinerari conosciuti. Dopo una prima larga panoramica, l’inquadratura si stringe sul quartiere di Belleville, quartiere parigino dalle vicende tormentate, luogo in cui abita la tribù Malaussène, e microcosmo cristallizzato in forti percezioni sensoriali, spesso contrapposto al resto di Parigi, falsa e violenta. Il lettore è accompagnato alla scoperta di una città reale, e si accorgerà presto che in molti casi, per vedere le vestigia del carattere peculiare e rivoluzionario che ha sempre caratterizzato il quartiere di Belleville, o per cogliere il mistero e l’ironia che uniscono i suoi esotici abitanti, basta osservare con più attenzione. La città per Pennac è pretesto alla scrittura e alla creazione, topos di invenzioni, fonte del romanzesco. In questa spirale creativa, l’autore rinnova e personalizza il concetto di mito, e rinfresca i clichés letterari di una Parigi ricca d’immagini.

Il passaggio dalla rappresentazione letteraria di una (ex) periferia allo studio di una letteratura considerata “periferica” è naturale senza essere scontato. 
Il soggiorno di ricerca in Martinica, così importante per me dal punto di vista
umano, mi ha portato ad approfondire lo studio del rapporto tra urbanistica e letteratura. Fort-de-France è stata una continua scoperta per una lettrice maniacale come me. In qualsiasi posto andassi, mi sembrava di entrare in un romanzo, anche perchè, in pieno dottorato, ero immersa in quella cultura e in quell'ambiente, pur non essendovi mai entrata in contatto diretto. I giardini pubblici, chiamati Savane, erano per me il luogo della morte di Solibo Magnifique, uno dei personaggi di Chamoiseau. La biblioteca Schœlcher risvegliava ricordi di descrizioni austere, in particolare del timore reverenziale suscitato nei personaggi di Confiant. Quanto al vecchio municipio,è stato lì che ho incontrato Aimé Césaire, che fino a quel momento per me era una figura astratta, il poeta per antonomasia!
Anche le periferie di Fort-de-France che, come ovunque, hanno un aspetto vagamente inumano e impersonale, hanno costituito una tappa importante delle mie peregrinazioni. Il Morne Pichevin, il cui aspetto odierno ha ben poco in comune col quartiere malfamato e misterioso che evocano i romanzi di Confiant, conserva ancora qualche vestigia degli anni (’50 e ’60) che lo hanno reso famoso. Dato che me lo avevano sconsigliato, sono andata anche a Texaco, la famosa bidonville che ha ispirato un romanzo di Chamoiseau. Non mi sono mai sentita in pericolo: la ristrutturazione lo sta trasformando quasi in un quartiere residenziale, che come molte altre periferie, diventa losco dopo il calar del sole. Il confronto tra questi luoghi e le narrazioni che avevano ispirato, la constatazione di una sensibilità urbana e architettonica diversa da quella che mi era familiare, mi hanno portato a progettare un’altra guida letteraria: Fort-de-France o la città invisibile, nella quale sostengo che alcune delle caratteristiche proprie a Fort-de-France siano un lascito delle logiche della piantagione. In particolare, l’incertezza toponomastica della capitale Martinicana sembra corrispondere alla pratica del “nome segreto”.

Anche Modena, la città dove ho vissuto più a lungo, mi ha ispirato un progetto sullo spazio urbano e sulla sua ricaduta sulle nostre vite. In particolare, grazie al sostegno della Casa delle culture e al finanziamento della Cassa di risparmio, ho condotto un'indagine sul rapporto tra i cittadini extracomunitari e la mia città... Ho intervistato persone di età diverse e con storie diverse, accomunate soltanto dalla residenza a Modena e dall'esperienza di vita in almeno due paesi. Modena extra… ordinaria, è il risultato delle mie ricerche. Il libro è arricchito dalle fotografie del mio amico e fotografo Enrico Bertani.

mercoledì 27 novembre 2024

Uno sguardo particolare su Parigi

Parigi da sempre suggerisce romanzi e ispira versi a flâneurs e ad altri amanti dei paesaggi urbani. È raro che gli scrittori che hanno vissuto a Parigi non abbiano riflettuto almeno una volta su Parigi come luogo, città, personaggio.

Dany Laferrière ha un percorso biografico peculiare. Avendo vissuto spesso in città, ha scritto numerosi romanzi che acquisiscono il loro significato più compiuto proprio in rapporto all'immaginario urbano. Ora che vive prevalentemente a Parigi - dove si è trasferito in seguito al suo ingresso all'Académie Française - Laferrière ha inventato il genere dei "romanzi disegnati", il primo dei quali, Autoportrait de Paris avec chat (pubblicato nel 2018) è un omaggio a Parigi, l'ultima città che lo ha accolto. Nell'aprile di quest'anno, nel giorno del suo compleanno, Laferrière ha inaugurato una mostra a cielo aperto sul Pont des Arts composta da tavole selezionate tratte dai suoi romanzi disegnati.



Ecco alcune immagini di una delle tavole, della conferenza che ha inaugurato la mostra e di me con l'autore all'Académie Française. La mostra non è più visibile, perché continua il suo viaggio intorno al mondo, ma i romanzi di Laferrière – disegnati e non – si trovano ovunque. Questo è il mio consiglio di lettura di oggi!




domenica 24 novembre 2024

Violenza e memoria

Oggi è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Questa giornata è stata istituita dall'assemblea generale dell'ONU nel 1999. Come in molti casi simili, è lecito chiedersi se giornate di questo tipo abbiano un qualsiasi tipo di rilevanza e di efficacia sul piano pratico. In altre parole: la violenza nei confronti delle donne diminuirà dopo aver "celebrato" questa giornata? La risposta, probabilmente, è no.

Tuttavia questo non significa che l'istituzione di questa giornata sia un'iniziativa inutile, tanto più che inaugura i "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che si concludono ogni anno nella giornata dei diritti umani (il 10 dicembre).
Non si pretende di agire in modo diretto sui criminali che uccidono, torturano e opprimono le donne in tutto il mondo istituendo una giornata di questo tipo, ma piuttosto, si spera di contribuire, una goccia alla volta, a modificare una cultura ancora troppo diffusa basta sulla sopraffazione, sul sopruso e sull'ingiustizia.

Rispetto a 25 anni fa, ad esempio, in Italia e in altri paesi gli uomini hanno cominciato progressivamente a partecipare a dimostrazioni per sensibilizzare nei confronti della violenza contro le donne. Questa partecipazione, che sarebbe stata impensabile prima dell' istituzione della giornata, mostra come anche gli uomini si sentano - a giusto titolo - coinvolti da questo fenomeno.

E questa giornata è ancora necessaria, se tre anni fa il parlamento russo ha approvato la legge secondo la quale non viene presa in considerazione la denuncia di una donna contro il marito per violenza coniugale qualora la vittima non possa mostrare prove tangibili e visibili di tale violenza. Anche senza varcare i confini nazionali, ricordiamo che in Italia solo dagli anni '90 (del '900, ahimè) lo stupro non costituisce più un crimine contro la morale, ma contro la persona, con tutto ciò che questo comporta in termini giuridici. In termini più ampi, le donne in Italia hanno il diritto di voto da meno di 80 anni. I miglioramenti nella condizione femminile quindi ci sono stati, sono importanti e innegabili, ma la strada da fare è ancora molto lunga.

Pertanto ricordo qui il numero verde 1522, un numero gratuito da rete fissa e mobile, attivo 24 ore su 24 da tutto il territorio nazionale che, in collaborazione con le forze dell'ordine, accoglie richieste di aiuto a sostegno delle vittime di violenza e stalking, anche in forma anonima. Sperando che presto non ce ne sia più bisogno.


Una domenica alla Sainte chapelle

Il Palazzo di Giustizia di Parigi ospita un vero gioiello dell'arte gotica, un tesoro storico e una testimonianza del ricco patrimonio religioso della Francia: la Sainte Chapelle. È un esempio di gotico fiammeggiante, uno stile che enfatizzava la luce e gli spazi aperti. Fu costruito nel XIII secolo, durante il regno di Luigi IX, futuro San Luigi, per ospitare le reliquie della Passione di Cristo, la più famosa delle quali è la corona di spine. Non sono rimaste molte di queste reliquie in questa cappella destinata ad accoglierle, ma la cappella superiore, illuminata dalla luce che si diffonde attraverso le sue immense vetrate e che cambia a seconda dell'ora e della stagione, permette ai visitatori di immergersi in una bellezza che senza dubbio era stata progettata per rappresentare la grazia.

Questa cappella, originariamente riservata alla famiglia reale e destinata all'esposizione delle reliquie, è composta da 15 coperture in vetro alte oltre 15 metri, che ricoprono quasi tutta la superficie delle pareti e illustrano più di 1.113 scene bibliche, dalla Genesi alla Passione di Cristo. Anche la cappella superiore è decorata da una volta a stella e da colonne dorate, che ne accentuano l'aspetto maestoso. Vi consiglio di visitarla durante i concerti di musica classica che vi vengono organizzati in onore della sua eccezionale acustica. 

Gli orari di visita variano a seconda della stagione. Dal 1 aprile al 30 settembre, La Sainte Chapelle è aperta dalle 9:00 alle 19:00, il resto dell'anno dalle 9:00 alle 17:00 ed è chiusa solo il 1 gennaio, il 1 maggio e il 31 dicembre. In ogni caso vi consiglio di effettuare la prenotazione sul sito ufficiale. Ricordo anche che la Sainte Chapelle è visitabile gratuitamente la prima domenica dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre. Buona visita!


giovedì 21 novembre 2024

Parigi, Novembre, Victor Hugo e la sua casa

Novembre a Parigi mi ricorda una famosa poesia di Victor Hugo, di cui inserisco qui qualche verso in lingua originale:

Lo scrittoio a cui Victor Hugo scriveva nudo
Quand l’Automne, abrégeant les jours qu’elle dévore,
Éteint leurs soirs de flamme et glace leur aurore,
Quand Novembre de brume inonde le ciel bleu,
Que le bois tourbillonne et qu’il neige des feuilles,
Ô ma muse ! en mon âme alors tu te recueilles,
Comme un enfant transi qui s’approche du feu.

Devant le sombre hiver de Paris qui bourdonne,
Ton soleil d’orient s’éclipse, et t’abandonne,
Ton beau rêve d’Asie avorte, et tu ne vois
Sous tes yeux que la rue au bruit accoutumée,
Brouillard à ta fenêtre, et longs flots de fumée
Qui baignent en fuyant l’angle noirci des toits.
Alors s’en vont en foule et sultans et sultanes,
Pyramides, palmiers, galères capitanes,
Et le tigre vorace et le chameau frugal,
Djinns au vol furieux, danses des bayadères,
L’Arabe qui se penche au cou des dromadaires,
Et la fauve girafe au galop inégal !
[...]
Pleurant ton Orient, alors, muse ingénue,
Tu viens à moi, honteuse, et seule, et presque nue.
– N’as-tu pas, me dis-tu, dans ton coeur jeune encor
Quelque chose à chanter, ami ? car je m’ennuie
A voir ta blanche vitre où ruisselle la pluie,
Moi qui dans mes vitraux avais un soleil d’or !

Un particolare della salle chinoise
Colgo l'opportunità fornita dalla malinconia di novembre per farvi visitare la Maison de Victor Hugo, situata al 6 di place des Vosges, nel 4° arrondissement di Parigi. Questo museo letterario, allestito nell'ex appartamento dello scrittore, è un vero e proprio viaggio nel mondo dell'autore di Les Misérables e Notre-Dame de Paris.

Victor Hugo risiedette in questo appartamento al 2° piano dal 1832 al 1848, in un periodo particolarmente creativo. Vi scrisse diverse opere importanti e poesie poi confluite in Les Chants du crepuscule nonchè una parte di Ruy Blas, la sua famosa opera teatrale.

Il percorso del museo è diviso in tre parti corrispondenti alle principali fasi della vita di Hugo: prima dell'esilio, durante l'esilio a Guernsey e Jersey e dopo l'esilio. Il percorso permette di scoprire oggetti personali, manoscritti, illustrazioni e opere d'arte a lui care. Ogni pezzo riflette sia il suo stile di vita sia i suoi gusti eclettici. La salle chinoise, in particolare, testimonia l'interesse di Hugo per le arti orientali.

La Maison de Victor Hugo offre un'esperienza coinvolgente durante la quale percepire lo spirito creativo e la personalità dello scrittore. Oltre ai suoi mobili e oggetti personali, il museo espone ritratti e opere realizzate dallo stesso Hugo, che era anche un talentuoso disegnatore.

L'appartamento si affaccia sulla magnifica Place des Vosges, la piazza più antica di Parigi, e dopo la visita è possibile passeggiare per questo quartiere storico del Marais, magari cercando di catturare un'ispirazione letteraria.

La Maison de Victor Hugo è un viaggio nell'intimità di un genio che ha lasciato il segno per sempre a Parigi e nel mondo.

sabato 16 novembre 2024

Mondi immaginari

Resta ancora un mesetto per poter visitare gratuitamente la mostra Les mondes imaginaires all'espace Monte Cristo, uno spazio dedicato alla promozione della scultura contemporanea che si trova nel 20° arrondissement.  La mostra ha fatto furore dal momento della sua inaugurazione in aprile, non solo perché non è necessario prenotare l'orario di visita (circostanza piuttosto rara dai tempi della pandemia), ma soprattutto perché gli artisti esposti hanno saputo proporre opere in dialogo con ogni tipo di pubblico. 
Una in particolare mi ha fatto pensare al progetto STRIP di cui ho parlato più volte. Si tratta di In tissu, un'opera di Julia Maria López Mesa nella quale ci si può accomodare. Questa specie di capanna è stata costruita in modo partecipativo con pezzi di tessuto che erano significativi per i donatori, e sedendoci si dentro, si sentono le storie dei vestiti e degli accessori che costituiscono fisicamente l'opera.
Anche le altre sculture esposte mi hanno interpellato, sia per la loro riflessione sull'ecologia, sulla memoria, sulla partecipazione e sul nostro mondo in generale, sia per il loro valore estetico e per il carattere spesso interattivo. 
Viene proposto anche un percorso per bambini, la maggior parte delle sculture sono interattive e offrono piste di riflessione stimolanti grazie alle didascalie, complete senza essere verbose. Buona visita!

 In tissu, di Julia Maria López Mesa 

venerdì 15 novembre 2024

Grazie! ❤️

I narratori e il grafico che hanno realizzato il progetto 

Vorrei ringraziare tutti coloro che ieri sera hanno partecipato al vernissage della mostra del progetto STRIP. Tanti sono venuti di persona, e tanti c'erano con il cuore ❤️.

Grazie anche a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione materiale del progetto attraverso il loro sostegno finanziario o mettendo a disposizione un talento o una competenza.

Arrivederci alla prossima avventura!

lunedì 11 novembre 2024

Vernissage!

Parigi mi ha dato l'occasione di partecipare al progetto STRIPal quale ho offerto il mio modesto contributo raccontando una storia che mi sta a cuore, quella del mio prozio Arturo. Questa storia è stata trasformata in un fumetto insieme ad altre due, il che mi ha permesso di conoscere le fasi principali che portano alla pubblicazione di un fumetto: moodboard, storyboard, tavole, dialoghi... Inoltre, trovo affascinante l'idea di base: quella di implicare persone comuni in un progetto artistico. 

Concretamente, sono stata filmata dal collettivo Le Réseau mentre raccontavo la storia dell'assassinio del mio prozio Arturo, poi ho sviluppato lo storyboard con l'artista, Valentin Prévot e gli ho dato indicazioni per creare il moodboard. Quando finalmente ho visto le tavole mi sono resa conto che non corrispondevano del tutto allo storyboard che avevamo sviluppato. Anche vedere me stessa come un personaggio dei fumetti è stato strano... i miei figli mi hanno detto che sono più bella dal vero! :-) Ma queste piccole delusioni sono state formative, e non solo perché la realizzazione pratica pone vincoli che, non conoscendo il linguaggio dei fumetti, non avevo immaginato. Più in generale, è stato importante per me lasciare andare, lasciare che il fumetto facesse la sua strada, e capire che quando vogliamo far conoscere una storia dobbiamo accettare che diventi altro da noi.

Dopo un anno dall'inizio del progetto, le copie stanno finalmente per essere stampate! 

Oggi comincia l'allestimento della mostra relativa al progetto, e questo giovedì 14 ci sarà un vernissage multimediale, con esposizione delle tavole originali, distribuzione delle contropartite del crowdfunding ai partecipanti, proiezione del film con una selezione delle storie che hanno partecipato al progetto, e una sessione di autografi con tutti gli autori. Trovate tutte le informazioni nella locandina qui sotto.

Ci vediamo là!

Locandina di Valentin Prévot




sabato 9 novembre 2024

Le mie ricerche di tesi (cosa ci faccio qui?)

Questo blog esiste già da una settimana, ed è giunto il momento di spiegare cosa sto facendo esattamente a Parigi. Sto qui principalmente per riprendere gli studi. Sono già titolare di un dottorato in letterature francofone all'Università di Bologna, e ho deciso di preparare una seconda tesi di dottorato in letteratura italiana alla Sorbonne Nouvelle.
La mia attuale ricerca si concentra su quella che ho definito la costruzione genealogica dell'identità. Negli ultimi quindici anni, in Italia, sono state pubblicate numerose opere che rivelano un interesse per gli antecedenti genealogici dei personaggi: genitori, nonni e così via, fino agli antenati più lontani. La mia tesi è che i personaggi dei discendenti guardino indietro per andare avanti, e questo in modo più sistematico e profondo rispetto a quanto accadesse nella letteratura precedente. Tutti i romanzi del mio corpus presentano una dinamica narrativa simile, vicina a quella dei romanzi di formazione, sebbene i personaggi più presenti nella narrazione spesso non siano quelli che si sviluppano e cambiano.
L'attenzione per componenti identitarie che risalgono a un tempo in cui l'individuo ancora non esisteva mi pare in linea con il nostro momento storico, e infatti le dinamiche che sto studiando nell'ambito della letteratura italiana sono ben rappresentate anche nella letteratura contemporanea di altri paesi. Addirittura, anche nella mia vita quotidiana non smetto di incontrare persone che svolgono ricerche genealogiche o sono sulle tracce di segreti di famiglia. Io stessa, recentemente, ho fatto ricerche su uno zio dimenticato dalla storiaÈ interessante chiedersi è dove porti questa ricerca genealogica. I nostri percorsi individuali sarebbero diversi se non guardassimo indietro? Perché può essere liberatorio sapere cosa è successo prima di noi? Perché c'è un impulso a raccontare questo tipo di storie (quando sono ispirate dalle vicissitudini familiari dell'autore) o ad inventarle? Sto cercando una risposta a queste domande con il mio lavoro di tesi.Se vi piacciono i podcast e capite il francese, potete ascoltare l'intervista riguardante la mia esperienza di tesi alla Sorbonne Nouvelle cliccando qui. Si tratta di un'intervista nell'ambito della trasmissione Thésez-vous, di Radio Campus Paris.

martedì 5 novembre 2024

il progetto STRIP

 

Due vignette di Valentin Prévot

Alla fine di ottobre 2023 vivo a Parigi da un anno. Mio marito Lorenzo mi mostra la foto di un annuncio che ha visto per strada: un fumettista cerca volontari che gli raccontino una storia per realizzare un fumetto. Nonostante il mio istintivo interesse, esito diverse settimane prima di rispondere.
L'annuncio riporta l'indirizzo di un sito professionale, quello di Valentin Prévot. Do un'occhiata, e i disegni che vedo mi piacciono. Non tutti allo stesso modo, ovviamente, ma alcuni mi attirano particolarmente. Mi ricordano le immagini di Mattotti, con i loro colori forti. Voglio anche vedere che tipo di storie interessano a questo fumettista: ce n’è una che mi passa per la testa e non è adatta a tutti. Tra le scene ne vedo alcune ambientate nell'ex U.R.S.S. Dev'essere una biografia, sicuramente una storia che ha a che fare con la storia del partito comunista. Questo mi conferma che devo seguire il mio intuito: racconterò la storia di Arturo.

Arturo Malagoli era il fratello di mia nonna. Nel 1950 aveva 20 anni. Ha partecipato a uno sciopero durante il quale la polizia ha sparato sulla folla inerme ed è morto. Mia nonna era sposata da qualche mese e incinta al momento della strage. Decise di chiamare suo figlio, che resterà unico e diventerà mio padre, Arturo.

Qualche mese dopo, la mia storia viene scelta con altre due per diventare un fumetto: le altre due storie sono state raccontate da Kevin e da Didier.

La storia di Didier inizia nel 2009, con un messaggio su Messenger di una certa Julie, che gli chiedeva se conosceva Maryvonne. Maryvonne era effettivamente rimasta incinta di Didier negli anni '80 ed era scomparsa senza lasciare traccia. 

Julie, che nel 2009 ha 28 anni, è la figlia di Didier. Il fumetto racconta la storia dell'amore a prima vista tra padre e figlia, e tutti gli adattamenti e i progressi che hanno fatto insieme e nelle rispettive famiglie, senza nascondere un momento di crisi, in cui si sono nuovamente allontanati.

La storia di Kevin riguarda il suo amico Marcus, trovato senza vita in un appartamento parigino. Kevin ricostruisce le ultime ore di vita di questo amico che, dopo una serata movimentata, ha chiamato degli spacciatori per rifornirsi di droga, ma qualcosa è andato storto... Indagare su questa storia è anche un modo per Kevin di fare il punto sulla propria vita.

È facile intuire che le tre storie non hanno in linea di principio nulla in comune, se non il legame profondo di ciascuna con i propri narratori e il legame che si è creato con Valentin, disegnatore e realizzatore principale del progetto. Noi narratori, oltre a raccontargli le nostre storie, abbiamo partecipato alle prime fasi di realizzazione del fumetto, che rimane opera di Valentin. 

Oggi, a quasi un anno dal suo avvio e dopo un crowdfunding per stampare le prime cento copie, il progetto sarà coronato dalla mostra STRIP, che si svolgerà dal 12 al 23 novembre 2024 all'espace BOUCHOR (5 rue Maurice Bouchor, Paris 14, métro porte de Vanves). La mostra presenterà il progetto nel suo insieme, le tavole originali, le copie stampate del fumetto e una proiezione del film realizzato in partenariato con il collettivo Le réseau

Il vernissage sarà

GIOVEDI 14 NOVEMBRE 

ore 18:00 

all'ESPACE BOUCHOR, 

5 rue Maurice Bouchor - 75014 PARIGI

Accorrete numerosi!

Una delle vignette di Valentin Prévot


lunedì 4 novembre 2024

Tombe e letteratura

Halloween è passato, ma in questo periodo dell'anno Parigi propone diverse iniziative a tema. Il Jardin d'Acclimatation, ad esempio, continua a presentare attività, spettacoli e giostre sul "dia de los muertos" fino all'11 novembre. Anche il parco Asterix propone eventi a tema fino alla fine della settimana. Le decorazioni di alcune attività commerciali continuano a mostrare, anche in questi giorni, riferimenti alle festività dei morti soprattutto messicane o statunitensi.

Il Musée du Quai Branly propone invece, fino al 16 febbraio, una mostra etnografica sul mito originario dello zombie, in particolare nella cultura haitiana. Tuttavia, sebbene gli organizzatori abbiano scelto di inaugurare questa mostra in questo periodo, il sincretismo che ha portato alla figura dello zombie non ha nulla a che vedere con Halloween. Ne riparleremo.

In ogni caso, questo primo post tematico di questo nuovo blog deve per forza toccare il tema della morte, perché ogni rinascita che si rispetti scaturisce da una morte più o meno simbolica. Vi propongo dunque un percorso letterario tra i cimiteri di Parigi. Il mio consiglio preliminare è di controllare attentamente gli orari di apertura che possono variare durante l'anno, a meno che non vogliate vivere un'esperienza davvero da brividi e rimanere rinchiusi in un cimitero. Se è così, sappiate che questi grandi cimiteri urbani ospitano molti animali selvatici, tra cui ad esempio le volpi. Per trovare la posizione esatta delle tombe dovrebbe essere sufficiente Google Maps, ma ci sono molti siti che indicano l'ubicazione delle tombe famose.

Un'altra consegna importante da rispettare è il silenzio. Questi cimiteri - e in particolare quello del Père Lachaise - possono anche essere mete turistiche, ma restano soprattutto luoghi di contemplazione. Il mio ultimo consiglio è di portarsi un'opera degli autori preferiti di cui si ha intenzione di visitare le tombe.

La tomba di Serge Gainsbourg a Montparnasse

Cimitero del Père-Lachaise

Il cimitero Père Lachaise fu inaugurato nel 1804, ma non fu subito apprezzato dai parigini per vari motivi, tra cui la posizione, all'epoca molto lontana dal centro. Così, per conferire più prestigio a questo cimitero, si decise di trasferirvi i corpi di Molière e La Fontaine, morti rispettivamente nel 1673 e nel 1695. L'idea fu molto efficace, perché circa dieci anni dopo il Père Lachaise conteneva circa 33.000 tombe, ovvero molte di più rispetto alle 2.000 che ospitava prima del trasferimento dei corpi dei due illustri artisti. Va tuttavia sottolineato che è molto improbabile che i resti custoditi al Père Lachaise siano realmente quelli di Molière e di La Fontaine.

Tuttavia, questo emblematico cimitero ospita, tra gli altri, le tombe di Honoré de Balzac, Marcel Proust, Gérard de Nerval, Guillaume Apollinaire, Paul Éluard, Alphonse Daudet, Colette, Anna De Noailles, Georges Perec e Oscar Wilde. La tomba dell'autore irlandese, decorata con un angelo di pietra, è stata oggetto di un bizzarro rituale negli anni '90. Tra gli ammiratori di Oscar Wilde si era ormai consolidata l'abitudine di lasciare un bacio con il rossetto sulla sua tomba, senz'altro per ricordare che Wilde fu imprigionato per un bacio, appunto. Nel corso degli anni, purtroppo, la scultura è stata danneggiata da questi baci. Nel 2011 la tomba è stata quindi protetta con pareti di plastica trasparente.

Al Père Lachaise si trovano anche tombe di cantanti, da Edith Piaf a Jim Morrison, la cui tomba è la più visitata di Parigi.


Cimitero di Montparnasse

Il cimitero di Montparnasse è il mio preferito, perché posso arrivarci a piedi da casa, è meno turistico del Père Lachaise e più facile da visitare, perché più piccolo. Le tombe degli scrittori più noti che ospita sono quelle di Charles Baudelaire, Samuel Beckett, Andrée Chedid, Marguerite Duras, Susan Sontag, Eugène Ionesco, Guy De Maupassant, Tristan Tzara e quelle di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir.

Se il tempo non è troppo piovoso, sarà suggestivo fare una passeggiata nei giardini del cimitero e trovare un angolo tranquillo per meditare sulle parole che ci hanno lasciato questi grandi autori.

Al cimitero di Montparnasse si può anche meditare sulle tombe di Serge Gainsbourg e Jane Birkin e ammirare le sculture di artisti famosi, tra cui Niki de Saint-Phalle e Brancusi.

Parigi ospita altri cimiteri sorprendenti, mi limiterò a citare il Cimitero di Montmartre, che ospita le tombe di Stendhal, di Émile Zola et di Alexandre Dumas figlio.

domenica 3 novembre 2024

Benvenuti!


Buongiorno e benvenuti nel mio blog! Vivendo a Parigi da qualche tempo, ho pensato che mi piacerebbe condividere le mie scoperte riguardo ai quartieri emblematici e ai tesori nascosti di questa meravigliosa città.

Tuttavia, la passione della mia vita resta la letteratura, che certamente si intrufolerà tra le passeggiate urbane che proporrò e i diversi aneddoti sulla Ville Lumière. Inoltre, adoro viaggiare, perciò i confini di Parigi non saranno certo un limite per noi.

Che siate lettori appassionati, viaggiatori nell'animo o semplicemente innamorati di Parigi, questo blog è un invito a sognare, esplorare ed evadere. Ne troverete la versione francese qui. Allora, andiamo?